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Grigioni 2026: sì o no all'avventura olimpica?

A Democrazia diretta, dagli studi di Coira, dibattito sulla votazione cantonale grigionese del 12 febbraio 2017.
Ospiti in studio Per il SI: Jon Domenic Parolini, consigliere di stato GR; Ilario Bondolfi, granconsigliere PPD Ospiti in studio e in collegamento per il NO: Silva Semadeni, consigliera nazionale PS GR (da Berna); Jon Pult, granconsigliere PS; Conduzione: Reto Ceschi e Nicola Zala.

NO ai giochi olimpici St.Moritz 2022

Niente contro lo sport e l'entusiasmo per le gare sportive, ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte alla realtà del progetto St.Moritz 2022! Sulla scheda di voto leggiamo che si vogliono stanziare 300 milioni di franchi per i giochi olimpici, un terzo delle riserve del Cantone! Con questi milioni, che avrebbero un effetto economico più sicuro se venissero investiti direttamente nella promozione mirata del turismo, il Cantone finanzierebbe solo le misure di sicurezza per i giochi olimpici (almeno 180 milioni) e una parte delle infrastrutture necessarie. Quali benefici porta a tutto il Cantone una manifestazione sportiva gigantesca, con almeno 100 gare da disputare in due vallate alpine nello spazio di due o tre settimane, con migliaia di partecipanti, visitatori, giornalisti, forze di sicurezza, volontari ecc. da accogliere durante l'alta stagione? Sicuramente non promuove un turismo qualitativo e se porta vantaggi, allora a certe grandi imprese e forse a due destinazioni turistiche già altamente sviluppate, già "top of the world". Il PS/GR ritiene che i costi complessivi dei giochi olimpici siano troppo alti e i rischi troppo grandi. L'esperienza dimostra che a pagare il deficit è sempre la mano pubblica. I miliardi provenienti dai contratti con i grandi sponsors e le grandi catene televisive invece vengono incassati dal Comitato olimpico internazionale. Per St.Moritz 2022 non è neanche chiaro chi si assumerà la garanzia di deficit, anche se il Governo assicura che sarà la Confederazione. L'ultima parola ce l'ha il Parlamento nazionale - che è molto critico - e non il Consiglio federale, come affermano i promotori. A pagare il deficit saranno chiamati comunque tutti i contribuenti. Vale la pena di addossare alle generazioni future questi rischi? Il PS/GR dice NO.

di Silva Semadeni PS/GR

Giochi olimpici invernali

Un’analisi delle esperienze mette in evidenza che nelle democrazie avanzate, come nei Paesi alpini, le Olimpiadi invernali sono in difficoltà. Le persone non sono più disposte ad accettare lo smisurato gigantismo, i danni ambientali, i costi incalcolabili e il diktat di un CIO dispotico. La presente raccolta di rapporti su esperienze acquisite, argomenti e informazioni tecniche prospetta perché i Giochi olimpici invernali, nella loro forma attuale, non hanno più spazio nelle Alpi.

CIPRA DOSSIERS: Giochi olimpici invernali

Giochi olimpici invernali: il rischio è a carico delle generazioni future

Per il 2022 i Grigioni vogliono organizzare Giochi olimpici invernali "sostenibili". Mentre le molte questioni aperte provocano accese discussioni in Svizzera, la candidatura di Monaco di Baviera non riesce a scaldare gli animi. Il tempo stringe.

12.12.2012 Infoservice alpMedie Notizie

Svizzera: una candidatura per i Giochi olimpici tra molte incertezze

4,5 miliardi di franchi - a tanto ammonta il conto dei Giochi olimpici invernali 2022 in Svizzera. O ancora di più, come dimostrano le passate edizioni. Ne vale la pena? Nel marzo 2013 decideranno i cittadini grigionesi recandosi alle urne.

18.09.2012 Infoservice alpMedia Notizie

 

Dal sogno olimpico all’incubo il passo è breve!

Di Stefan Grass, direttore del Comitato antiolimpico grigione

Con gli attuali regolamenti e con le condizioni contrattuali dell’IOC (International Olympic Committee), non è ragionevole voler organizzare dei giochi olimpici invernali nelle Alpi. Le conseguenze per le persone e per l’ambiente sono eccessive. Il beneficio economico di pochi contrasta nettamente con gli enormi debiti causati dalla manifestazione sportiva e con il suo forte impatto ambientale. Dopo le esperienze di Torino 2006 e Vancouver 2010 sappiamo degli impianti non più usati dopo i giochi e degli alti costi.

Siamo liberi di desiderare quel che vogliamo - ma a decidere sono le condizioni dell’IOC!

I promotori grigionesi della candidatura olimpica sottolineano spesso che vogliono prendere le distanze dal gigantismo di passate edizioni. Al momento però esiste solamente uno studio di fattibilità - ovviamente con esito positivo per i giochi. Solo dopo un eventuale voto favorevole nei Grigioni il 3 marzo 2013 sarà lanciato un avanprogetto, che poi dovrà superare lo scoglio dell’IOC: la prima selezione e, se preso in considerazione, la candidatura vera e propria. Anche dopo un’eventuale assegnazione delle olimpiadi invernali ai Grigioni, molte questioni non sarebbero vincolanti per l’IOC. Dalle esperienze dei dossier di candidatura «Davos 2010», «Salisburgo 2014» e «Monaco 2018» sappiamo che l’IOC conclude i suoi contratti con le Host-City solo dopo l’assegnazione dei giochi e che impone le sue condizioni. Tutto quanto immaginato, assicurato e promesso nel dossier di candidatura diventa quindi ben presto carta straccia.

Subvenziun invece di Visiun

Le votazioni sui giochi olimpici nei Grigioni, a St. Moritz e Davos saranno una sorta di questione di fede. Una candidatura sarebbe positiva almeno dal punto di vista pubblicitario, dicono alcuni, mentre in fondo non si vogliono veramente i giochi, ma solo i 30 milioni di franchi messi a disposizione dalla Confederazione. Il miglior scenario è tuttavia un “no” il 3 marzo 2013, poiché è anche quello più economico: solo 5 milioni di franchi per un documento scritto dai soliti esperti e nessuna imposizione da parte dell’IOC!

 

La storia: Svizzera, lite olimpica

Domenica prossima il referendum sui Giochi invernali 2022 a St. Moritz. Gli ambientalisti all’attacco: «Per costruire il trampolino bisogna sacrificare 9 mila metri quadrati di foresta»

Impianto olimpico a Torino: saranno le generazioni future a farsi carico delle conseguenze economiche ed ecologiche dei Giochi olimpici.
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Una pista da bob dismessa: le aspettative di sviluppo delle grandi manifestazioni sportive vanno spesso deluse.
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Comitato antiolimpico grigione

Comitato antiolimpico grigione

Il Comitato antiolimpico grigione è sostenuto dalle organizzazioni ambientaliste grigionesi, dal PS, dai giovani socialisti e dai Verdi-Verda Grigioni. L’opposizione a un’olimpiade invernale nelle Alpi ha inoltre l’appoggio delle associazioni ambientaliste nazionali. Fin dall’opposizione alle candidature olimpiche Davos 2010 e Zurigo/Grigioni 2014 è chiaro che le associazioni ambientaliste non entreranno in alcun consesso organizzativo e non collaboreranno in alcun modo. Ciò semplicemente perché i giochi olimpici invernali non sono sostenibili né dal punto di vista ambientale né da quello sociale.sl.